Il Professore e il Pazzo – Si può rendere interessante un dizionario?

Il Professore e il Pazzo

Si può rendere interessante un dizionario?

Il Professore e il Pazzo (The professor and the Madman) è un film del 2019, prodotto da Nicolas Chartier e Gaston Pavlovich, regia di Farhad Safinia (sceneggiatore e produttore di Apocalypto) con protagonisti Sean Penn (This must be the place e 21 Grammi) e Mel Gibson (Braveheart e Arma Letale), tratto dal libro di Simon Winchester (The Surgeon of Crowtown), accompagnati anche da Natalie Dormer (I Tudors e Il Trono di Spade). Nonostante il cast, “Il professore e il pazzo” a livello commerciale si è rivelato un flop, avendo un budget di 25 milioni di dollari ma ottenendo un incasso al botteghino di soli 6,2 milioni.

Per quanto al primo impatto sembra ci si trovi davanti ad un prodotto interessante, il film non è da ritenersi per ora un successone.

La storia racconta della scrittura dell’Oxford English Dictionary, ispirandosi al libro Best Seller “Il chirurgo di Crowthorne” che di per sé non è certamente una calamita per il grande pubblico.

Nei panni di James Murray troviamo un Mel Gibson spompato, la figura di questo protagonista scozzese molto devoto alla famiglia ci richiama sicuramente ad altri film del caro Gibson e per quanto tenti di puntare in qualche modo sulla nostalgia, la sua interpretazione lascia molto a desiderare.

Dall’altro lato troviamo invece Sean Penn nel ruolo di un chirurgo che, in preda ad una malattia mentale, ci trasporta in una sequenza di scene commoventi. E’ certo che il buon Penn ci ha abituato a delle interpretazioni magistrali e anche questa volta non tradisce le aspettative, la sua recitazione probabilmente è il vero motivo per guardare questo film.

Ci ritroviamo quindi di fronte ad un prodotto dalla trama traballante e senza ritmo, dove in un completo autoreferenzialismo anglofono scopriamo la bellezza della lingua inglese, e le ipocrisie dell’intellighenzia di Oxford. Per rendere il tutto più interessante Safinia ci butta

in mezzo una romance tragica per il nostro Sean Penn, che dovrebbe “sostenere” il secondo atto, ma che alla fine dei conti non funziona.

Dopo più di due ore di film i pazzi diventiamo noi, ma non perché il prodotto risulti brutto, anzi! Nonostante tutti i suoi difetti questo prodotto è comunque godibile, il problema nasce tra gli interminabili momenti che ci vogliono accompagnare nella drammaticità di questa storia, ma che in definitiva sono molto superflui, come se ci si fosse dimenticato uno dei capisaldi della scrittura cinematografica : “se una scena non porta avanti la trama, non ci serve”. Il film ora disponibile su Netflix, è una buona alternativa alla solita serie serale, accompagnato da un bicchiere di vino e qualche chiacchiera è il prodotto giusto che ci fa sentire bene con noi stessi, dando una falsa sensazione di aver appena visto qualcosa di profondo.

 


Voto IMDb: 7.2

Voto Rotten Tomatoes: 79%

di Francesco Braida 11/02/2023

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